Realizzare un terrario chiuso in un barattolo è un modo originale per arredare casa con il verde. Si tratta di un giardino microscopico racchiuso all’interno di un classico contenitore per conserve. Una soluzione accattivante per coltivare le piante, un oggetto che può decorare una mise en place speciale o diventare un dono per i vostri ospiti. Sono tante le ragioni per cui valga la pena creare un terrario in un barattolo di vetro.
Terrario chiuso in un barattolo: come realizzarlo
Il terrario chiuso in un barattolo è un giardino a tutti gli effetti, ma in miniatura. E, come tutti i giardini, ha le sue piante e un proprio ecosistema. Solo che, a differenza del giardino normale, il terrario non necessita di molto cure, è autosufficiente, non è costoso e può essere piazzato ovunque. Se vorrete, potrete trasformarlo in un insolito regalo per i vostri ospiti: ne resteranno deliziati!
Creare un proprio terrario chiuso, riciclando oggetti presenti in casa, come i barattoli delle conserve, sarà facilissimo. Se continuerete a leggere l’articolo, scoprirete passo dopo passo il procedimento corretto.
Gli ingredienti per un perfetto terrario chiuso
Non c’è nulla di più semplice e creativo che realizzare un terrario chiuso in un barattolo con le proprie mani! Non pensiate si tratti di un giardino di serie B. Anche se non necessita di troppe cure e sopravvive senza tanta luce, il terrario chiuso emana lo stesso fascino di uno spazio verde.
Un terrario chiuso fai-da-te ha bisogno di:
- un barattolo di vetro con coperchio per conserve, verdure o legumi
- carbone attivo, per regolare l’umidità
- terriccio comune
- muschio
- ciottoli e rocce decorative
- piantine adatte
- eventuali decorazioni
Procedimento
Realizzare un terrario chiuso in un barattolo è un gioco da ragazzi, se seguirete i passi giusti. Qualora il contenitore fosse riciclato, dovrete prima di tutto sterilizzarlo. Una volta igienizzato a fondo, potrete munirvi di guanti, forbici e paletta e cominciare la vostra personale opera green.
Garantisci al terrario il giusto drenaggio
Sistemate sul fondo del barattolo uno strato di circa tre centimetri di ciottoli. Poi aggiungete uno strato di muschio e uno di carbone attivo sufficiente a coprire il tutto. Se i sassolini favoriranno un corretto drenaggio, il carbone attivo conserverà la terra sana, protetta da pericolosi batteri, funghi e dalla muffa. Il muschio, invece, sarà un elemento indispensabile, per assicurare l’assorbimento dell’acqua e di conseguenza una giusta idratazione delle piante.
Tocca al terreno!
Versate quindi il terreno specifico per le vostre piantine. Dovrà essere tanto quanto saranno lunghe le radici delle piante prescelte affinché possano svilupparsi e respirare comodamente. Non risparmiate sul tipo di terriccio. Sebbene si tratti di piante minute, volete il meglio per loro! Procuratevi del terreno di ottima qualità, sciolto e privo di semi o altri residui vegetali.
Scegliete le piantine per il vostro terrario
Un terrario chiuso con un coperchio consente al vapore acqueo di depositarsi sulle pareti interne e restare a lungo. È l’habitat ideale per le specie botaniche che amano l’umidità, come le piante di origine tropicale, e che sviluppano lentamente. Tra queste, le più coltivate nei terrari chiusi, sono le felci, l’edera, il ficus repens, la peperomia e il muschio. Ciò che conta sarà coltivare piantine simili, che abbiano le stesse esigenze in fatto di luce e acqua.
La messa a dimora
Per la messa a dimora dovrete rimuovere, come prima cosa, le piantine dai vasi originali. Fatelo con estrema delicatezza, avendo cura di conservare parte del terriccio esistente, in modo tale che le aiuti ad adattarsi con più facilità al nuovo ambiente. Posizionatele a seconda del vostro gusto personale e toccate lievemente il terreno, per aiutare le piantine a non sradicarsi. Aggiungete ciottoli, rocce decorative o qualsiasi altra decorazione preferiate.
Bagnate, infine, le piante, ma con moderazione, senza esagerare. La bellezza dei terrari chiusi nei barattoli è racchiusa nella loro sorprendente autosufficienza, nella capacità di conservare un buon grado di umidità a lungo. Alcuni terrari chiusi, per esempio, richiedono innaffiature dopo mesi o anni!
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