Con la coltivazione in vaso delle orchidee le radici arrivano a fuoriuscire dal vaso. Nonostante si tratti di qualcosa del tutto normale, è bene sapere come intervenire per garantire alle piante una crescita sempre sana e rigogliosa.
Le radici aeree delle orchidee
Le orchidee sono piante epifite, cioè piante che nel loro habitat naturale crescono a ridosso di altre. Per essere più precisi, crescono sugli alberi e hanno radici aeree, per questo sono in grado di catturare l’umidità presente nell’aria, indispensabile per la loro sopravvivenza.
Per quanto riguarda le radici delle orchidee che crescono fuori dal vaso, dette appunto aeree, si tratta di radici che si sviluppano fuori dal substrato e che si adattano fin dalla nascita a vivere esposte all’aria.
Comuni nella Phalaenopsis, ma anche nella Dendrobium, Oncidium, o Cattleya, una volta spuntate, le radici si adattano nell’immediato all’ambiente in cui si trovano.
Se restano esposte all’aria si abituano all’ambiente più asciutto, se entrano in contatto con la corteccia umida, si abituano all’umidità, se entrano in contatto con l’acqua si abituano alla crescita in acqua.
GUARDA ANCHE > Orchidea: tutti i segreti per coltivarla e le specie più belle al mondo
Controllare lo stato delle radici
La prima cosa da fare è controllare lo stato delle radici, per capire se sono sane oppure no. Se sono bianche o verde chiaro e dure vuol dire che sono in buone condizioni e non occorre fare nulla. In questo caso bisogna evitare di tagliarle perché si potrebbe introdurre qualche virus nella pianta.
Invece, se le radici sono di colore giallo o marrone e sono secche, è il momento di tagliarle. Per eseguire correttamente il taglio occorre utilizzare forbici con lame ben affilate, e soprattutto sterilizzate. Per sterilizzarle si può usare dell’alcol o del disinfettante, oppure semplicemente la fiamma di un accendino.
Quando è il momento di rinvasare
Se invece le radici delle orchidee sono uscite fuori perché nel vaso non c’è più spazio, vuol dire che è giunto il momento di rinvasare.
- Prendere un vaso di plastica di una o due misure più grandi di quello che ospita la pianta, preferibilmente trasparente
- Fare dei fori sui lati, così da agevolare il passaggio dell’aria e favorire il drenaggio dell’acqua
- Bagnare il substrato da utilizzare per il rinvaso e lasciarlo in acqua per tutta la notte precedente
- Mettere due litri di acqua in una bacinella e diluirvi 60 ml di candeggina
- Immergere nella soluzione il vaso da utilizzare e gli strumenti almeno per 15 minuti, poi sciacquare bene.
- Quando il substrato è zeppo di acqua metterlo nel vaso e introdurvi l’orchidea, avendo cura di bagnare prima le radici per ammorbidirle e farle entrare facilmente, senza romperle.
Conclusa l’operazione di rinvaso, attendere 1 o 2 giorni prima di annaffiare. Se sono state tagliate delle radici marce i tagli avranno modo di cicatrizzare. Trascorso questo tempo, procedere con l’innaffiatura e poi far scolare bene il vaso. La pianta può quindi essere rimessa al suo posto.
Come abbiamo visto, le radici aeree vanno tagliate solo se strettamente necessario, perché per l’orchidea sono fonte di nutrimento e sostentamento.
Guarda anche > I migliori vasi per piantare orchidee: ecco una piccola guida per fare la giusta scelta