Il Fico d’India (detto anche Opunzia) è una pianta grassa, della famiglia delle Cactaceae, divenuta ormai un’icona del nostro paese, soprattutto dell’Italia meridionale. Il Meridione è ricco di questi frutti multicolore, davvero salutari e belli da vedere, che rendono la vegetazione molto suggestiva e accattivante.
Il Fico D’India non ha nulla a che fare con l’India, nonostante il suo nome, anzi proviene dal centro America, in particolare dal Messico, di cui è anche simbolo nella bandiera. Inoltre, non è l’albero del Fico a generare questo bellissimo frutto.
Questa pianta succulenta, non ha fusto e può diventare alta anche 5 metri. Fiorisce dalla primavera a tutta estate e i suoi fiori crescono tra le spine della “pala” che è originata dal fusto.
I fiori, sono ricoperti da una patina cerosa che li protegge dall’attacco dei predatori. Il fiore, poi, produce la bacca, ricoperta di spine, che nasce verde e poi, maturando, assume altre tonalità, come il bianco, il rosso, il giallo e l’arancione. Il frutto è dolcissimo ed anche salutare, come già detto.
Nonostante vengano da molto lontano, i Fichi D’India nascono spontanei anche nell’area mediterranea e in moltissimi altri paesi del modo, come il Sudafrica, il Medio Oriente, la Turchia, la Tunisia.
Qui in Italia troviamo i Fichi d’India in Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia e lungo il bel litorale ligure.
Varietà del Fico d’India
A seconda del colore della bacca che produce, si riconoscono diverse tipologia di Fichi D’India. Quando la bacca è chiara, ad esempio arancione o gialla, abbiamo a che fare con la varietà sulfarina; quando la bacca è rossa, il Fico D’India è quello sanguigno, mentre se la bacca è bianca, si tratta della varietà muscaredda, la più pregiata.
Ecco la varietà di Fichi d’India:
- Opuntia ficus-indica sulfarina: il colore è giallo, la sua forma è ovoidale, la polpa è succulenta e morbida ed è la varietà più diffusa.
- Opuntia ficus-indica sanguigna: il colore è rosso rubino, la forma è ovoidale, la polpa friabile, il gusto è dolce ed ha meno semi rispetto alle altre varietà.
- Opuntia ficus-indica muscaredda: il colore è bianco, la forma ovoidale, il gusto è dolce ed è la varietà più pregiata di tutte.
- Opuntia ficus-indica f. inermis: è il Fico d’India senza spine, con segmenti verdi o blu, lisci.
La coltivazione
Quando viene coltivato in un campo, il Fico d’India si adatta ad ogni tipo di terreno, che sia sabbioso o argilloso. Deleteri sono i ristagni d’acqua, per cui il terreno in cui cresce questo frutto, deve essere ben drenato. Il Fico d’India predilige concimazioni di natura organica prima di essere impiantato.
L’impianto migliore si ottiene immettendo nel suolo le sue pale. Prima di piantare il Fico d’India, è bene che le piante infestanti che si trovano nelle sue prossimità, vengano estirpate, affinché non siano d’ostacolo alla buona crescita della pianta succulenta.
Fichi d’india in vaso
L’Opuntia può crescere sia in un campo che in un vaso. Se la si mette in vaso, è bene utilizzare un terriccio specifico per le piante grasse. L’Opuntia cresce rapidamente e dunque va rinvasata spesso. Il vaso in cui viene collocata deve essere ampio e quando viene trapiantata, bisogna controllare lo stato di salute delle sue radici, estirpando quelle che risultino malate.
Il fico d’india per crescere in maniera ottimale, necessita di sole, dunque va messa in un luogo arieggiato e soleggiato.
Come moltiplicare i fichi d’india?
I Fichi d’india possono essere moltiplicati e la stagione giusta è quella che intercorre tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. Per moltiplicare l’Opuntia, bisogna dotarsi di un coltello a seghetto, una paletta, un po’ di carta di giornale, della terra adatta alle piante grasse. Quando ci si è muniti di queste cose, si può passare ad avvolgere i cladodi, cioè le pale, dentro la carta di giornale per poi estrarre la pianta dal vaso. A questo punto, adoperando il coltello, si deve dividere il panetto di terra in tante porzioni quante sono le piante che son state generate da quella madre.
Queste vanno rinvasate in un vaso di terracotta, in cui sia stato messo un fondo drenante composto da argilla espansa e pezzi di coccio, per evitare i ristagni d’acqua, deleteri per questa pianta succulenta. Infine, nel vaso va messa della terra specifica, a cui sia stati aggiunti della sabbia grossolana e frammenti di pomice o di vermiculite.
Moltiplicazione per talea
Le piante di Fichi d’India possono essere moltiplicate anche per talea, avendo cura di farlo da fine primavera a tarda estate. Adoperando un coltello disinfettato, bisogna prelevare una pala e lasciarla asciugare per circa 10 giorno.
Trascorso tale tempo, la ferita del taglio risulta cicatrizzata e, a questo punto, la pala può essere interrata per circa 3/4 della sua lunghezza. Il vaso in cui avviene la talea deve essere collocato in un luogo asciutto, a una temperatura che non si abbassi oltre i 10°.
La fioritura del fico d’india
Il Fico d’India fiorisce dalla primavera all’estate, facendo fiori che spuntano sulle pale che abbiano più di una anno di vita, nella parte esposta al sole. Per ogni areola nasce un fiore. I fiori giovani hanno delle foglie che caratterizzano la specie in questione
Un cladode fertile può generare una trentina di fiori; questo numero varia a seconda della posizione della pala, della sua esposizione, delle condizioni di nutrizione e di salute generale.
Proprietà
I Fichi d’India hanno molte e notevoli proprietà. Innanzitutto, sono ricchi di vitamina C, minerali (potassio e magnesio) e contengono tante fibre che agevolano il transito intestinale, combattendo efficacemente il problema della stitichezza. Le fibre, inoltre, placano la fame perché aumentano il senso di sazietà, fanno assimilare meno grassi e zuccheri e contrastano il problema della glicemia alta e del peso eccessivo. Il Fico d’Inda è ottimo per chi voglia restare in forma e perdere qualche chilo.
I frutti di questa pianta succulenta favoriscono la diuresi, eliminano il problema dei calcoli renali e aiutano ad eliminare quelli presenti; sono ricchi di antiossidanti che mantengono giovane la pelle e contrastano l’invecchiamento cellulare.
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