Il girasole è una pianta molto decorativa, che cerca il sole. La si può coltivare anche in vaso, basta attenersi ad alcuni semplici consigli.
Come si coltiva il girasole in un vaso
Il girasole è una pianta che ammiriamo spesso nei campi ma abbiamo la possibilità di coltivarla anche in casa, in un vaso da tenere all’interno o sul balcone. Il girasole gira la sua corolla in direzione del sole e i suoi colori sono così vivi e brillanti che questa pianta è davvero molto decorativa e allegra.
Ovviamente, esistono alcune accortezze da ottenere ben presenti quando ci si appresta a coltivare un girasole in un vaso. Innanzitutto, bisogna procurarsi dei semi di girasole oppure è possibile fare il travaso di una piantina. Il contenitore cambia a seconda del tipo di girasole che scegliete.
Se amate quello nano, occorre un vaso piccolo, per quello gigante, invece, si può optare per un vaso più capiente.
Chi coltiva un girasole in vaso, dovrebbe orientarsi su quello nano, che non supera mai i 50 cm di altezza. Il girasole va piantato all’inizio della primavera e necessita di un terreno umido e fertile.
La semina
Per seminare i semi di girasole è necessario creare uno strato drenante sul fondo del vaso con dell’argilla espansa; dopodiché, bisogna aggiungere un materiale organico, come la stallatico e del terriccio per piante fiorite mescolato con terra di campo, fino a raggiungere il bordo del vaso.
A questo punto, è necessario fare dei buchi al centro del vaso e inserivi dentro i semi che poi vanno ricoperti con il terriccio. Quest’ultimo deve essere irrigato e tenuto umido per favorire la crescita della piantina.
I germogli spuntano dopo una settimana e la piantina ha bisogno di molto sole per crescere, dunque il vaso deve essere collocato in un luogo soleggiato e assolutamente non ventilato. Il girasole fiorisce poi tra agosto e settembre.
Come concimare, innaffiare il girasole in vaso
Il terreno nel quale si semina il girasole deve sempre essere umido. Pertanto, è necessario dargli acqua costantemente, versandola sempre e solo nel terreno e mai direttamente sopra i fiori o le foglie. I ristagni sono molto dannosi perché possono far marcire l’intera pianta.
L’innaffiatura andrebbe effettuata ogni due giorni, la mattina presto e la sera dopo il tramonto. Quando la pianta raggiunge una sua maturazione e quando si formano gli steli e le radici si stabilizzano, l’innaffiatura va limitata ad una volta a settimana e in maniera abbondante.
Le piante più alte vanno poi appoggiate a dei paletti che possano fungere da sostegno per la crescita in altezza.
Per quanto concerne la concimazione, il girasole pretende un concime nutriente che contenga potassio, fosforo e azoto. Il fertilizzante di origine organica ne favorisce un corretta crescita. Dannosissime sono le muffe ed i funghi che possono minare la salute della pianta in maniera irreparabile.
La potatura in vaso
Quando il girasole appassisce, bisogna eliminare le parti secche e ormai rovinate. Una volta essiccata, la pianta fiorisce poi solo l’anno successivo. Per recuperare i semi di girasole, dopo la fioritura, bisogna far essiccare tutta la corolla e raccogliere i semi che essa contiene.
Per fare ciò, basta tagliare lo stelo e capovolgerlo: in questo modo si essicca, appunto, tutto il fiore. I semi del girasole sono davvero preziosi in cucina e rappresentano anche un ottimo mangime per gli uccelli. Se conservati, i semi devono essere tenuti in sacchetti di carta traspiranti e devono essere messi in un luogo buio, asciutto e fresco. L’umidità, infatti, li danneggia irrimediabilmente.
Video tutorial: Come coltivare e prendersi cura del Girasole nano
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